7 marzo 2022

Contro il putinismo e la Russia putiniana, senza se e senza ma

Stabilire un qualsiasi parallelo attuale tra Russia e Nato è come sostenere in tempo di pandemia che i vaccini anti-covid sono pericolosi quanto la malattia: vuol dire, cioè, avere disprezzo dei fatti.
Se è il momento di criticare l'Occidente, non lo è per vergogna delle sue libertà (sociali, politiche ed anche economiche, prendendo nel pacchetto tutti gli squilibri e i difetti che conosciamo) ma proprio per gli impulsi di putinismo che ha al suo interno.
La crisi russo-ucraina è un'occasione che la storia ci offre per risolvere le contraddizioni delle nostre democrazie liberali e progredire verso una vera integrazione transnazionale, prima di tutto inter-europea.
Basta con i paesi, i popoli, le patrie e i patrioti.
Basta con i freni alle nuove libertà sociali e con i clericalismi.
Basta con demagoghi e buffoni che diffondono l'odio e l'illusoria seduzione delle maniere forti.
Basta con qualsivoglia simpatia o appoggio verso chiunque queste maniere forti le usi.
Poi, se vorremo, ci dedicheremo anche a mitigare le solitudini, le alienazioni, gli squilibri socio-economici delle nostre vite da occidentali. Ma prima è necessario debellare ogni incrostazione illiberale e nazional-populista ovunque questa si manifesti: e non c'è maniera migliore di manifestare avversione per le aberrazioni causate dall'economia liberal-capitalista che accettare una riduzione del nostro tenore di vita e dei nostri lussi che da questo potrebbe conseguire.

Gianni D'Anna, 7 marzo 2022