4 settembre 2017

Le radici micenee dei greci (rassegna)

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Il Sole 24 Ore: Le radici micenee dei greci (di Guido Barbujani, 1 settembre 2017)

«Nel 2015 un gruppo di Harvard aveva dimostrato che Luca Cavalli-Sforza, tanto per cambiare, aveva visto giusto: il DNA dei greci neolitici assomiglia a quello dei primi agricoltori anatolici, gli iniziatori della rivoluzione neolitica. Dunque, l’agricoltura è arrivata in Europa da sudest (questo ce lo dicono i reperti archeologici), e in Grecia ci è arrivata per migrazione (e questo ce lo dice il DNA). Poi, con le civiltà minoica e micenea, si passa dall’età della pietra a quella del bronzo, e dunque ci sono due possibilità: o le novità tecnologiche le ha portate un’altra migrazione (e allora minoici e micenei non assomiglieranno ai greci neolitici), oppure si sono sviluppate localmente (e allora troveremo molto DNA in comune fra minoici, micenei e neolitici). Naturalmente questi sono due estremi, fra cui si possono immaginare tante sfumature. Ma formulare le ipotesi in questa forma aiuta a capirsi.
Krause e i suoi hanno confrontato i DNA di greci neolitici, cretesi minoici e postminoici, e micenei. Hanno trovato che non sono identici, ma si assomigliano molto: hanno in comune tre quarti delle varianti del loro DNA (cioè tre quarti di quell’uno per mille del DNA in cui ci sono differenze fra noi umani). Questo fa pensare che il passaggio dall’età della pietra a quella del bronzo non sia stato accompagnato, in Grecia, da profondi cambiamenti demografici, e quindi da grandi movimenti migratori. È interessante il confronto fra minoici e micenei, questi ultimi subentrati a Creta con il declino della civiltà minoica. Quel quarto di varianti del DNA che i due gruppi non condividono assomiglia, a Creta, a quello di popolazioni asiatiche, del Caucaso e dell’Iran; viceversa, a Micene si trova una componente tipica del nordest europeo. Dunque, sembra che minoici e micenei abbiano avuto gli stessi antenati nel neolitico, ma poi abbiano ricevuto migranti di origini diverse, diventando così a loro volta un po’ diversi. [...] 
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Dicevamo che il lavoro di Krause e collaboratori ha suscitato polemiche. Solo in Italia, a dire il vero; ma parliamone. "I risultati confermano quel che si sapeva già", dichiara ai giornali un filologo classico, Lorenzo Perilli. E come faceva? Cosa ne sapeva delle somiglianze e delle differenze fra minoici e micenei, prima di leggere lo studio di Krause? Mistero. Ma i suoi pregiudizi sono condivisi da altri colleghi.
"Nel Mediterraneo, in epoca paleolitica, ci sono stati spostamenti enormi di popolazioni. È successo di tutto, e penso che le informazioni che ci arrivano dalla genetica siano irrilevanti" sentenzia bellicosamente un etruscologo famoso, Mario Torelli. Boh. Proprio perché può essere successo di tutto, proprio perché la gente migra, ma le fonti storiche non ci dicono (e non possono dirci) in quanti si sono spostati e se hanno lasciato qualche discendente, sembrerebbe utile servirsi anche (anche!) dei metodi e dei dati della genetica. No?»



Vedi anche: Le origini genetiche dei Minoici e dei Micenei.