«“Allora, questo furfante e questo adultero non li dovremmo sopprimere?” Per niente, ma di’ piuttosto così: “Quest’uomo che è fuori strada e nell’errore riguardo alle cose più importanti e che ha perduto la vista, non la vista con cui si discerne il bianco e il nero, ma quella dell’intelligenza con cui si discernono i beni e i mali, non dovrebbe essere soppresso?”. E se ti esprimi così, capirai com’è disumano quel che dici; è come se dicessi: “Questo cieco e questo sordo non dovrebbero essere soppressi?”»
– Epitteto (Diatribe, Libro I, Cap. XVIII), II sec., trad. di Cesare Cassanmagnago