7 gennaio 2018

Keats: Di notte, la mia passione prende interamente il sopravvento

«Sono felice di non averti potuto spedire la Lettera che ti avevo scritto martedì notte, somigliava troppo a una lettera presa dall'Eloisa di Rousseau. Stamattina sono più ragionevole. [...] di notte, quando il giorno solitario si chiude, e la Camera solitaria, silenziosa, senza un suono, si apre ad accogliermi come un Sepolcro, allora credimi la mia passione prende interamente il sopravvento, allora non vorrei assolutamente che tu vedessi gli slanci a cui mai avrei creduto di potermi abbandonare, e di cui spesso ho riso vedendoli in un altro, perché temo proprio che penseresti di me che sono o troppo infelice o forse un po' folle.
[...]
Chiediti amore mio se non sei troppo crudele ad avermi irretito così, ad aver distrutto così la mia libertà. Confessalo nella Lettera che devi immediatamente scrivermi, appena ricevi la mia; inventa tutto quello che puoi per consolarmi; fa' che la tua lettera sia inebriante come un filtro di papaveri e mi ubriachi; scrivi le parole più tenere e baciale perché io possa almeno posare le labbra dove si sono posate le tue. [...] Vorrei che fossimo farfalle e vivessimo solo tre giorni d'estate, tre giorni così con te li riempirei di tali delizie che cinquant'anni di vita normale non varrebbero a contenere. 
[...]»

– John Keats, lettera a Fanny Brawne, Shanklin, Isola di Wight, giovedì 1° luglio 1819

 (tr. it. di Nadia Fusini, Feltrinelli, 2016, pp. 168-169)