16 agosto 2017

Schopenhauer: illico post coitum cachinnus auditur diaboli

«Se nella concezione del mondo, si parte dalla cosa in sé, dalla volontà di vivere, si trova, come nucleo e massima concentrazione di essa, l'atto della generazione; questo si presenta allora come la prima cosa, come il punto di partenza: esso è il 'punctum saliens' dell'uovo cosmico, la cosa principale. Quale contrasto, invece, se si parte dal mondo empirico dato come apparenza, dal mondo come rappresentazione! Qui, infatti, quell'atto si presenta come qualche cosa di assolutamente singolo e particolare, di importanza subordinata, anzi come una cosa secondaria coperta e celata, che avviene in modo clandestino, un'anomalia paradossale che è spesso materia di riso. Ma potrebbe anche sembrarci che il diavolo abbia solo voluto celarvi il suo giuoco: giacché il coito è la sua mancia e il mondo il suo regno. Non si è notato come "illico post coitum cachinnus auditur diaboli"?»

– Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, Tomo II, cap. XIV (tr. it. di Mazzino Montinari)